Affinità elettive:
Odilon Redon, le Pensées di Pascal, Les Travailleurs de la mer di Hugo

 

Emanuela Amato


Redon non imita, reinventa un'immagine, ma questa mantiene un sotterraneo legame con la sua matrice originaria

 

"La lecture est une ressource pour la culture de l'esprit: elle permet ce colloque muet et tranquille avec le grand esprit, le grand homme qui nous a légué sa pensée; mais la lecture seule ne suffit pas à former un esprit complet [ . . . ] . L'oeil est indispensable à l'absorption des éléments qui le nourrissait, ainsi que notre âme, et quiconque n'a pas, dans une certaine mesure, la faculté de voir, de voir juste, de voir vrai, n'aura qu'une intelligence incomplète" (A.S.M.48).
Queste parole confermano quanto fosse importante, per l'artista, l'autonomia dell'arte figurativa dalla letteratura, come è stato sottolineato dall'insieme della critica1. Tuttavia Redon durante la sua vita fu un attivo ed attento lettore, amico di uomini di cultura e di lettere come Mallarmé, Huysmans, Hennequin, Schuré, per non citare che alcuni tra quelli a lui più vicini. Fin da molto giovane, con Armand Clavaud, altro intellettuale aperto e sottile, aveva conosciuto l'opera di maestri quali Poe, Flaubert e Baudelaire2, i cui rapporti con la sua opera sono più che testimoniati dagli albums di litografie che Redon dedicò loro: A' E.A. Poe (1882), tre albums ispirati alla Tentation de Saint Antoine di Flaubert ( 1888; 1889; 1896), e nel 1890 con Les Fleurs du Mal rendeva omaggio a Baudelaire. Oltre che in queste raccolte, altre volte Redon illustrò, anche su commissione, le opere di scrittori francesi e stranieri.

1. O. Redon, Un fou dans un morne paysage, 1885, dall'album Hommage à Goya, Parigi, Bibliothèque Nationale, Cabinet des Estampes.


 

 


 
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Questo articolo è stato pubblicato su Ricerche di storia dell'arte, n.40, Firenze, 1990.